In realtà quando parliamo di carisma rischiamo di cadere in un equivoco. Per le persone generalmente, noi monache siamo “quelle che pregano”. Ma questo non è il nostro carisma. Il carisma non è ciò che facciamo ma ciò che siamo in virtù di un dono specifico di Dio. Sarebbe come dire ad una suora che accudisce gli ammalati che il suo carisma è fare l’infermiera! In questo caso non sarebbe stato necessario che diventasse suora! C’è confusione tra quello che facciamo e quello che siamo. In questa pagina web proviamo a dirvi chi siamo, a raccontarvi il centro intorno al quale si riannoda tutta la nostra vita…
Punto di partenza e di arrivo della nostra spiritualità è la “memoria viva del Redentore”, in pratica la vita stessa di Gesù. Tutto, anche il colore rosso scuro del nostro abito, ha un valore “memoriale” e vuole ricordare l’Amore di Dio per l’umanità.
Ci teniamo a sottolineare un passaggio che potrebbe sfuggire: non siamo delle copie inanimate del Cristo e delle sue azioni ma è il Cristo stesso che ci rende partecipi della sua vita così che possiamo dire con S. Paolo: “Non sono più io che vivo ma Cristo vive in me”.
Dio stesso imprime in noi la sua “somiglianza” così che, chi vede noi, dovrebbe vedere Gesù che rivive nel mondo attraverso ciascuna. In pratica “essere memoria viva” non vuol dire “semplicemente” ripetere i gesti di Gesù imitandone le azioni, ma lasciare che Egli stesso le compia in noi. Per dire con un esempio, non è che amiamo perché Gesù ha amato ma perché Lui stesso oggi, ora, lo sta facendo ancora in noi.
Il nostro Ordine e la nostra missione nella Chiesa nascono da una esperienza viva del Cristo, che dalla “viva memoria” a mo’ di raggiera si sviluppa in diversi aspetti tutti legati a quell’unico centro che è appunto la vita stessa di Gesù in noi.
Ve ne sintetizziamo alcuni schematizzandoli un po’ per rendere più semplice il discorso