Tracce di lettura nel dipinto

II dipinto, stilato più con criteri grafici che pittorici, nella visione dell’artista, Giuseppe Antonio Lomuscio, descrive due realtà: la figura di Maria Celeste Crostarosa, fondatrice dell’ O.SS.R. e il carisma dell’Ordine da lei fondato.

Il carisma della fondazione dell’Ordine è comunicato dal Cristo alla Crostarosa per ispirazione, come mandato, affinché la comunità delle monache possa essere nel mondo Viva Memoria di quella Redenzione che Egli ha operato per tutta l’umanità.
Per visualizzare tale concetto, si è utilizzalo l’immagine del “Cristo vìatore” venerato dalla Crostarosa sull’altare maggiore nella chiesa dell’antico monastero e, attualmente conservato dalle suore di Foggia.
Con la rappresentazione dell’ostensorio col SS. Sacramento sull’antico altare della chiesa del monastero di Scala si fa menzione del momento storico e del luogo in cui tale mandalo ha avuto origine e sviluppo.
Nella Autobiografia, infatti, la stessa Crostarosa afferma che ha avuto la rivelazione della nuova fondazione e ha scritto le Regole dopo aver ricevuto l’Eucaristia. Proprio per evidenziare l’evento e il luogo storico sovrapposto al manoscritto che la Venerabile sta stilando, è stata apposta, tipo cartiglio, la fotocopia antichizzata della prima pagina delle Regole.
Alla base della fotocopia è disegnato il monastero di Scala luogo in cui si sono svolti i fatti delle origini e da cui il nuovo Istituto, con relative Regole, si è irradiato in tutto il mondo.
Al lato opposto del cartiglio delle Regole, e su un piano prospettico diverso è dipinto lo stemma Redentorista. Questo elemento, posto sulla stessa linea del cartiglio e della mano che scrive, vuole significare che il progetto… è diventato realtà compiuta nella storia.
Per evidenziare che tale progetto è oggi ancora vivo, l’artista ha dipinto alla base della cornice, quasi a conclusione di tutta l’idea espressa nel quadro, un foglio stropicciato, su cui è leggibile il motto dei due Istituii: “Copiosa apud eum Rcdcmptio”.
Quest’ultimo elemento, raffigurato su un piano più vicino all’osservatore tende a chiarificare che quanto è descritto nel dipinto non solo è una realtà presente ancora oggi nel mondo ma anche che il carisma dell’Ordine è comprensibile solo se letto alla luce della Copiosa Redenzione realizzata dal Cristo e resa Viva Memoria all’uomo contemporaneo della presenza orante delle Redenloriste.
La facciata della chiesa del monastero di Foggia, dipinta in secondo piano alla destra della Crostarosa. ricorda l’ultima dimora in cui ella ha vissuto e dove si venera il suo corpo.
Il dipinto quindi, non solo descrive la Venerabile e il suo percorso esistenziale, ma anche la genesi storica del carisma e dell’Ordine delle Redentoriste con il suo valore nella Chiesa per il mondo.