Clausura

Da quanto detto finora sulla nostra spiritualità, capirete bene che la clausura non è in nessun modo il fine della nostra vita, né tanto meno la motivazione di essa. Nessuna fuga ci ha spinto a intraprendere questa strada e nessuna grata o porta chiusa ci trattiene dal cambiarla. “La clausura è una porta aperta a coloro che cercano il Volto di Dio; il nostro silenzio è una parola di salvezza; la nostra contemplazione un’opera missionaria” (dalla Cost. 47). Siamo state scelte per amare (come tutti) in una modalità che per certi versi rimane un mistero ma che in effetti vuole porre in risalto alcuni valori come ad esempio la stabilità delle relazioni di cui ci sarebbe tanto da dire oggi. Lo stare in uno stesso luogo permette a chi viene a pregare con noi di trovare già un clima di silenzio e raccoglimento preparato nei giorni, nei mesi, negli anni… E’ una modalità per testimoniare ancora che “una sola è la cosa necessaria”… Una modalità, non un fine. Il fine rimane sempre la Comunione con Dio e i fratelli e le sorelle… il fine come l’inizio è sempre e solo l’Amore.

La Chiesa e il nostro Ordine all’interno di essa si sta interrogando su tale aspetto, con il desiderio di trovare forme sempre più comprensibili per esprimere un messaggio di vera apertura a Dio e agli altri senza per questo perdere la dimensione di raccoglimento e contemplazione che ci caratterizza.

Se scegliamo questa modalità di amare è per testimoniare l’urgenza che ogni uomo e ogni donna ha di stare in atteggiamento di continua apertura e accoglienza nei confronti di Dio e dei fratelli e delle sorelle. La missione delle monache di vita contemplativa è semmai quello di ricordare all’umanità l’importanza di una vita interiore, l’urgenza dell’aria della preghiera per essere magari “maestre” di respirazione. Sono quelle che con la loro stessa vita possono suggerire: attenzione al fumo perché fa male ai polmoni, all’alcol eccessivo, allo stress, all’ansia esagerata…Ovviamente, inteso in senso metaforico, potrebbe significare: evita ciò che “annebbia” come fumo la tua anima e che “inebria” come vino solo una parte della tua esistenza, dedicati del tempo per ascoltare e ascoltarti, smetti di parlare sempre tu, esercitati per sviluppare uno sguardo che vada oltre le apparenze… Insomma, tecniche per una respirazione sana e una vita piena in un cammino che ovviamente noi per prime ci impegniamo a percorrere con tutte le nostre debolezze.