Gocce di Santità

L’aquila

Gesù a Maria Celeste:

“Coloro che sono puri di cuore, conoscono il Padre mio, perché mirano fissamente, con affetto amoroso, all’eterno Sole di giustizia, come tante aquile generose innamorate del loro Principio ed ultimo Fine eterno, senza battere le palpebre per la fortezza dell’amore… Questi sono i figli della Luce che non abitano nelle tenebre perché, con lo sguardo della retta intenzione, guardano nello Specchio lucido delle divine perfezioni del loro Dio”.  (Dalla Regola della Purità)

Il Monte

 

Gesù a Maria Celeste:

“Io sono come un monte di smisurata grandezza, che ha la cima nel cielo e la base sulla terra… Esso racchiude tutti gli attributi della mia divinità che, come da una miniera di oro ricchissima, vengono distribuiti a somiglianza di pietre preziose d’ogni specie e colore. In esso si trovano in abbondanza correnti di acque cristalline che scorrono lungo le valli che circondano il monte; queste valli sono le anime viatrici mie amanti in questo mondo; sono valli accoglienti per la santa umiltà, per la conoscenza di sé; circondano questo monte come conche perciò sono capaci di ricevere le acque abbondanti della mia grazia… La mia Umanità fu saldo fondamento dell’alto monte della mia divinità”. (Dal Trattenimento III)

 

Il Mare

 

Maria Celeste a Gesù:

“Tu sei il mare vastissimo del perfetto ed infinito bene; ed io sono come una goccia d’acqua che cade in Te e si trasforma in quel vastissimo mare dove, perduto l’esser mio, mi vedo divenuta un oceano di ogni bene; perduta la cognizione del mio limitato, invisibile, piccolo essere, mi sento divenuta un essere nuovo, immenso, divino, che non sente timore alcuno, né le miserie del tempo, ma ha una forza, un potere, una grandezza infinita ed una bontà sconfinata”. (Dal Trattenimento IX)

 

 

Il Sole

 

Maria Celeste a Gesù:

“Gesù, Tu sei il Sole eterno vestito dal Padre tuo, artefice supremo e sapiente; Egli volendo illuminare il mondo, che era nelle tenebre, fece alla tua divinità una veste di cristallo luminoso e trasparente, che fu la tua Umanità, attraverso cui dovevano rivelarsi gli splendori divini, i tesori e le ricchezze infinite del Verbo. Egli pose questo sole nel mondo perché fosse luce per tutti gli uomini. La tua sacra Umanità è l’arca di ogni ricchezza! Come è possibile che io guardi il mio Sole divino, in te racchiuso, senza prima contemplare lo splendore del cristallino involucro, attraverso cui ci viene partecipato questo Sole divino? Non posso fare a meno di amare il mio Sole nell’arca e l’arca che avvolge il mio Sole”. (Dal Trattenimento IX)