Suor Imma di Stefano

Suor Imma Di Stefano

Voglio esultare e gioire con voi nel Cristo Gesù che mi ha chiamata a seguirlo in una stupenda “avventura d’amore”, compiendo opere grandi nella mia vita. Sono Suor Imma, giovane monaca Redentorista da circa sette mesi, nell’Ordine del SS. Redentore, nel monastero di Scala (SA).
Vorrei raccontarvi semplicemente un po’ della mia storia, per darvi un’idea più chiara, devo tornare indietro e dirvi che fin da piccola sono cresciuta in chiesa, perché la mia famiglia ha sempre frequentato la parrocchia attivamente. Mi ricordo, però, che nell’età dell’adolescenza, dai 14 anni fino ai 17, cioè gli anni di scuola superiore nella Ragioneria, mi sono un po’ lasciata andare, seguivo i divertimenti del mondo propri di quell’età. Con una mia amica, Mena, spesso dicevamo: “Dobbiamo andare a Messa?”, era quasi uno scherzo per noi dire sì o no. Ma la coscienza mi rimordeva, mi sentivo infelice e come se mi mancasse qualcosa, anche se non capivo cosa. Fino a quando un giorno qualcuno mi ha parlato della Vergine Maria, ed è stata Lei che mi ha salvata, poiché sempre con questa mia amica, ho cominciato a far parte di un gruppo mariano, recitavamo il S. Rosario e meditavamo la Parola di Dio. Posso dirvi che la Vergine Maria mi ha ricondotta sulla strada giusta, senza farmi sentire forzata. Non è mancato poi, un altro “caso”, in cui è avvenuto il mio incontro con Gesù, perchè la Madonna non viene mai da sola ma sempre con suo Figlio, ed è stato attraverso la sua intercessione e la sua bontà materna, che ho potuto sperimentare l’amore grande e infinito del Signore per me.

Sono entrata in un gruppo del Rinnovamento nello Spirito, di cui ho fatto parte per circa tre anni, ed è iniziato in me un cammino di purificazione e guarigione che mi ha portato ad approfondire l’amicizia con Gesù spingendomi ad una ricerca amorosa di Lui, facendomi capire che voleva di più. Devo dirvi che questo tempo è stato il più bello e ricco di esperienze nuove, di momenti di intensa preghiera in cui ricevevo tanta luce, pace e gioia che mi aiutavano ad aprirmi interiormente e caratterialmente, cosa che trasmettevo a tutti a cominciare dalla mia famiglia. Questi anni però, sono stati segnati da un’altra tappa importante, ho potuto gioire di una vera amicizia, benedetta da Dio: Mena e altre due ragazze, Anna e Rosaria. Il Signore ci ha legate con un’unione spirituale molto bella, eravamo affiatate, animavamo col canto e chitarre la S. Messa in parrocchia, tanto da trovarci un nome artistico, «ANIMERO’», tratto dalle iniziali dei nostri nomi. Sperimentavamo come il Signore ci faceva camminare insieme, più che sorelle, molto libere tra noi, ci aiutavamo rispettando le scelte l’una dell’altra; penso proprio che è stata la mia prima esperienza “in piccolo” di comunità.
In seguito ho lasciato il Rinnovamento, qualcosa in me cambiava, la mia preghiera era sempre più contemplativa poiché alla lode e all’invocazione dello Spirito, aggiungevo l’adorazione a Gesù Sacramentato; il mio incontro con Lui era più intimo e cominciavo a chiedermi: “Signore, cosa vuoi da me?”. Forse, dentro, già sentivo la sua voce che mi invitava a seguirlo e a tuffarmi in Lui, ma, come ben sapete all’inizio si fa finta di non sentire e si lotta con l’Amore, anche perché era difficile lasciare tutte le cose alle quali ero legata, la mia libertà… le tante amicizie ed attività che avevo, compreso il lavoro. Ricordo che spesso mi “perseguitava” l’immagine del Crocifisso, ovunque andavo ne trovavo uno, non mi spaventava, ma mi attirava e mi faceva pensare alla grandezza dell’Amore offerto gratuitamente, non sapevo che in seguito, Egli, mi avrebbe scelta ad essere Redentorista, quindi a partecipare alla Redenzione, ad amare le anime fino a donare la vita.

Penso sempre alla prima volta che sono venuta nel monastero, che gioia ho provato nell’incontro con tutte le suore! Mi sembrava di volare e il mio cuore faceva capriole, forse il Signore già mostrava i primi segni del suo progetto e della storia che stava scrivendo con me e per me. Da allora sono ritornata molte volte in questo “porto sicuro e luogo di pace”, soprattutto per giorni di ritiri e preghiera. Durante un incontro vocazionale di una settimana, con altre ragazze, guidato dalla responsabile Sr. Anna Maria, ci trovavamo ai piedi del Crocifisso per meditare sulla chiamata degli apostoli, in un attimo tutto si è fermato e intorno a me non esisteva più nessuno “solo Gesù”, lo guardavo e mi sembrava vero, quasi che respirasse riposando serenamente sulla croce.
In quel momento Gesù fissandomi, come Matteo, mi ha detto: “SEGUIMI!” Questa parola è rimasta scolpita dentro di me e ancora oggi pulsa e vive nel battito del mio cuore. Sono certa che non è stata un’immaginazione o un sentimento ma Egli stesso mi ha fatto capire che mi stava chiamando in questo posto. La mia risposta gioiosa e piena di entusiasmo è stata: “Eccomi, sono la tua serva…”. Da quel giorno tutto è cambiato, sono iniziate tante prove, paure e sofferenze; innanzitutto perché la mia famiglia non era d’accordo con la scelta che volevo fare, cioè di entrare in Monastero, infatti sono trascorsi quattro anni in cui la mia vocazione si è rafforzata sempre più, superando ad uno ad uno gli ostacoli e le paure, prima che i miei genitori – e perfino mia nonna! – si potessero arrendere alla volontà di Dio su di me. Il mio sogno finalmente si poteva realizzare!

Il 23 gennaio del 2000, la mia famiglia, in modo particolare le mie compagne di cammino e i miei parenti mi hanno accompagnata per bussare alla porta di questo Monastero e iniziare così la formazione alla vita consacrata per seguire da vicino Gesù Redentore! Dal primo giorno ho avuto l’opportunità di conoscere meglio la comunità di amarla e di sentirmi amata e accolta così come sono. Qui vivo la predilezione e tenerezza del Signore che mi ha fatto scoprire di volermi come viva memoria nella Chiesa, diventando suo prolungamento: tabernacolo dell’Amore per amore!
Ancora oggi mi domandano perché ho scelto la clausura, non lo so, ma ho sempre creduto nella forza della preghiera, della vita offerta al Signore e del sacrificio e penso che anche restando nello stesso posto posso raggiungere ogni fratello, ogni situazione, ogni parte del mondo. Immagino le mura della clausura come braccia che stringono l’umanità. Infatti, oggi, non ho tagliato i ponti con le amicizie lasciate, la parrocchia, i familiari ma ha trasformato questi legami, diventando un punto di riferimento spirituale, indegnamente affido tutti al Signore.
Finalmente è arrivato il giorno più bello della mia vita: quello delle nozze con l’Agnello!!! Il 2 febbraio di quest’anno, nella festa della Presentazione di N. Signore al Tempio, è nata una nuova creatura: Suor Imma. Con la Professione Temporanea dei consigli evangelici, con tutta me stessa, ho detto il mio “sì” davanti alla Chiesa, consapevole di non appartenermi più ma rivestita dell’abito di Carità, divenire trasparenza di Dio effondendo intorno a me, con la forza dello Spirito Santo, amore, pace e gioia! Certamente non sono arrivata da nessuna parte, ho tanta strada da percorrere ancora, sapete, quest’avventura con Gesù è nuova ogni giorno!Dimenticavo di dirvi una cosa molto importante, volete sapere delle mie amiche? Una di esse, Mena, per me più di una sorella, ora è il mio angelo custode perché è volata al Cielo, circa un mese fa. Mentre le altre due, Anna e Rosaria, sono in ricerca vocazionale, aiutatemi nella preghiera… chissà che anche loro approdino in questo porto!
Mi affido alle vostre preghiere e alla speciale protezione della Vergine Immacolata, sicura di essere guidata e sorretta, lungo tutto il mio cammino. Benediciamo insieme il Signore, perché grande è la sua misericordia!

Vostra Suor Imma OSSR (2003)