Mentre era ancora novizia, Giulia, con il nome di Sr Maria Celeste, il 25 aprile 1725, riceve una rivelazione: Gesù le chiede di fondare un nuovo Ordine che sia nel mondo prolungamento della Sua vita e delle Sue virtù.
Con l’apporto decisivo di Sant’Alfonso M. de’ Liguori, nella Pentecoste del 1731, il 13 maggio, nacque l’Ordine del SS. Salvatore: il nome esprime proprio la ragion d’essere del nuovo Ordine: continuare nel Cristo la missione che Egli ha ricevuto dal Padre per la salvezza del mondo.
Con l’apporto decisivo di Sant’Alfonso M. de’ Liguori, nella Pentecoste del 1731, il 13 maggio, nacque l’Ordine del SS. Salvatore: il nome esprime proprio la ragion d’essere del nuovo Ordine: continuare nel Cristo la missione che Egli ha ricevuto dal Padre per la salvezza del mondo.
Il 9 novembre 1732 -sempre a Scala- S. Alfonso, con l’influsso di Sr M. Celeste Crostarosa, fondò la Congregazione dei missionari del SS. Salvatore (nome che la Santa Sede cambiò nel 1749 in SS. Redentore).
L’8 giugno 1750, Papa Benedetto XIV, con Breve Apostolico “In Supremo Militantis Ecclesiae” concesse l’approvazione della Regola: il monastero di Scala diventava così la prima comunità d’un ordine monastico con voti solenni e assumeva come l’Istituto maschile il titolo del SS. Redentore.
Successivamente il primo dicembre del 1751 arrivò l’approvazione regia del re di Napoli, Carlo III. L’11 maggio del 1752, festa dell’Ascensione di N. Signore, le 26 monache che componevano la comunità professarono i voti solenni nelle mani del vescovo diocesano, Mons. Biagio Chiarelli che appose la clausura al Monastero. Dieci anni più tardi, il 10 maggio 1762, Mons. Chiarelli approvò le Costituzioni, che furono stampate a Napoli nel 1764.
Intanto nel 1733 Sr M. Celeste Crostarosa è costretta ad allontanarsi da Scala per delle incomprensioni con Mons. Falcoia, e insieme alle sorelle giungerà a Foggia dove la Volontà di Dio la chiamava per fondare un altro Monastero Redentorista.
Il Monastero di Scala fu retto da Sr Mariangiola De Vito, più volte superiora. Ella fu discepola spirituale di P. Gennaro Sarnelli, oggi beato, il quale stimava vivamente la suora e tutta la comunità e per la quale tanto si adoperò.
L’8 giugno 1750, Papa Benedetto XIV, con Breve Apostolico “In Supremo Militantis Ecclesiae” concesse l’approvazione della Regola: il monastero di Scala diventava così la prima comunità d’un ordine monastico con voti solenni e assumeva come l’Istituto maschile il titolo del SS. Redentore.
Successivamente il primo dicembre del 1751 arrivò l’approvazione regia del re di Napoli, Carlo III. L’11 maggio del 1752, festa dell’Ascensione di N. Signore, le 26 monache che componevano la comunità professarono i voti solenni nelle mani del vescovo diocesano, Mons. Biagio Chiarelli che appose la clausura al Monastero. Dieci anni più tardi, il 10 maggio 1762, Mons. Chiarelli approvò le Costituzioni, che furono stampate a Napoli nel 1764.
Intanto nel 1733 Sr M. Celeste Crostarosa è costretta ad allontanarsi da Scala per delle incomprensioni con Mons. Falcoia, e insieme alle sorelle giungerà a Foggia dove la Volontà di Dio la chiamava per fondare un altro Monastero Redentorista.
Il Monastero di Scala fu retto da Sr Mariangiola De Vito, più volte superiora. Ella fu discepola spirituale di P. Gennaro Sarnelli, oggi beato, il quale stimava vivamente la suora e tutta la comunità e per la quale tanto si adoperò.